Applicazioni del Dilemma del Prigioniero II: il mondo del doppiaggio

Applicazioni del Dilemma del Prigioniero II: il mondo del doppiaggio

Pubblicato il: 2 Maggio 2017-Categorie: Attualità-

Come è ben noto, il dilemma del prigioniero ha trovato applicazione in svariati campi: dall’analisi dei conflitti alla biologia, passando per la concorrenza nei mercati.

Recentemente, ascoltando la testimonianza di famosissimi doppiatori come Carlo Valli che ho avuto la fortuna di incontrare ad un evento organizzato da ODS è emersa una ulteriore applicazione che arriva dal mondo del doppiaggio. Infatti, i sempre più stringenti vincoli dettati dalle esigenze di produzione costringono i direttori di doppiaggio a tempi sempre più serrati: mentre in passato il doppiaggio di un film richiedeva circa 60 turni da tre ore, ora si deve realizzare il tutto in 30 turni (fonte intervista di Chiara Galeazzi a Carlo Valli) con poche possibilità per rifare gli anelli (nel gergo del doppiaggio un anello indica il frammento di scena da doppiare).
Non riuscire a rispettare questi tempi conduce inevitabilmente ad uscire dal mercato. Stare dietro a questi ritmi porta a risultati che non sono all’altezza di quanto la tradizione italiana ci ha abituato.
I direttori di doppiaggio si trovano quindi a dover scegliere se offrire un prodotto nei tempi richiesti o invece mantenere alti gli standard a costi più elevati. Possiamo semplificare questa situazione immaginando due soli direttori di doppiaggio che chiameremo rispettivamente 1 e 2. Ciascuno di essi ha due scelte, lavorare in fretta (F) o lavorare bene (B). Supponiamo inoltre che il mercato del doppiaggio abbia un valore pari a 4 se anche solo un direttore di doppiaggio lavora in fretta e abbia valore 6 se entrambi lavorano bene. Le ragioni per questa scelta sono che il lavorare in fretta non permette di far apprezzare la qualità al pubblico e che questa è apprezzata solamente quando entrambi i direttori lavorano bene. Si può pensare che, quando entrambi i direttori lavorino bene, il prodotto offerto acquisti in reputazione, mentre se anche solo un direttore di doppiaggio lavora in fretta, le considerazioni economiche facciano perdere di importanza gli altri aspetti tra cui appunto la qualità.
Supponiamo ora che, quando entrambi i direttori di doppiaggio lavorino nello stesso modo, il mercato venga spartito e quando invece i due direttori lavorino in modo diverso, l’intero mercato sia catturato da chi lavora in fretta.
A questo punto possiamo pensare ad un gioco simultaneo in cui ciascun direttore debba scegliere tra F e B. Raccogliamo i risultati dell’interazione nella seguente tabella

dove, in corrispondenza alle scelte simultanee dei direttori 1 e 2, si leggono i risultati ottenuti dal direttore 1 e dal direttore 2 come coppia ordinata di numeri. Per esempio, se il direttore 1 lavora in fretta (F) e il direttore 2 lavora bene (B) il primo conquisterà l’intero mercato con risultato 4 e il secondo non otterrà nulla. All’incrocio tra la riga contrassegnata con F e la colonna contrassegnata con B troviamo infatti la coppia di risultati (4,0).

In questa situazione a ciascun direttore di doppiaggio, qualunque cosa faccia l’altro, conviene produrre in fretta (F) ma così facendo si ottiene il risultato che è per entrambi peggiore. Si noti che questo risultato è anche peggiore per il pubblico italiano che si trova di fronte ad un film di qualità inferiore.

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Contatti

Ugo Merlone
Professore Associato
Dipartimento di Psicologia, Università di Torino
ugo.merlone@unito.it
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