Monoliticità delle parti: la punta di un iceberg

Monoliticità delle parti: la punta di un iceberg

Pubblicato il: 2 Maggio 2017-Categorie: Attualità-

Come visto in un post precedente la negoziazione che si sta sviluppando in seguito alla Brexit è ricca di occasioni e spunti per analizzare aspetti rilevanti e fondamentali del processo negoziale.

Il 29 aprile 2017 le linee guida dei paesi europei per le trattative sul divorzio tra Londra e l’Unione Europea sono state approvate rapidamente e in modo unanime. Questo è certamente un segnale di forte monoliticità degli stati dell’Unione Europea. La monoliticità delle parti è un aspetto fondamentale di ogni analisi di negoziazione. Secondo un contributo di Max Bazerman e Margareth Neale in un testo curato da Peyton H. Young spesso non siamo consapevoli che il nostro comportamento non è monolitico. Secondo questi autori le ragioni sono dovute al fatto che, essendo cognitivamente difficile tenere conto di tutte le complesse relazioni all’interno della controparte e della nostra parte, tendiamo a considerare le parti in modo monolitico. Di conseguenza il segnale dato dall’approvazione delle linee guida è un ottimo segnale per gli stati europei ma potrebbe paradossalmente indurli a cadere nella trappola di pensare di costituire una parte monolitica.

D’altro canto l’altra parte sembra aver ben chiaro la necessità di presentarsi al tavolo in modo monolitico. Infatti il primo ministro inglese Theresa May a sorpresa ha deciso di indire elezioni anticipate, che si terranno il giorno 8 Giugno, per presentarsi al tavolo della trattativa con un forte mandato popolare allo scopo di ottenere le migliori condizioni. Certamente dietro questa mossa vi sono anche altre ragioni relative agli equilibri politici interni della Gran Bretagna, ma vi è una indubbia consapevolezza dell’importanza della monoliticità. Tuttavia anche in questo caso il rischio, in caso di un successo per il primo ministro, è quello di cadere nella illusione di costituire una parte monolitica.

Vale infine la pena svolgere un’ultima considerazione riguardo agli stati Europei che finora sono stati divisi su varie questioni. Infatti una possibile interpretazione della decisione del 29 Aprile 2017 è che l’assunto di base attacco-fuga di Bion abbia svolto un ruolo nel definire il gruppo in funzione del nemico comune, ossia il Regno Unito.

Come si vede da questa preliminare analisi di uno degli aspetti di questa negoziazione che si sta sviluppando davanti ai nostri occhi, quando si negozia servono competenze multidisciplinari che si riferiscono non solo alle valutazioni strategiche ma anche a sottili analisi psicologiche relative agli aspetti cognitivi e alle dinamiche di gruppo.

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