
Cicerone nel De Oratore (II, 9) diceva Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis, ossia “La storia in verità è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, messaggera dell’antichità.” Molti riassumono questa affermazione in La storia è maestra di vita: questo vale anche per la negoziazione: la storia fornisce inesauribili lezioni per chi voglia ascoltarle.
Un esempio riportato in numerosi testi di negoziazione è dato dagli accordi di Camp David che hanno condotto alla firma di uno storico accordo di pace tra Begin e Sadat.
Questi accordi vennero discussi in tredici giorni di negoziati tenuti presso una delle residenze del Presidente degli Stati Uniti (all’epoca Jimmy Carter) situata nelle montagne del Maryland. Questi furono i primi accordi firmati tra Israele e uno degli stati arabi suoi vicini. Le trattative rischiarono di arenarsi sulla questione della penisola del Sinai, che Israele aveva occupato in seguito alla guerra dei sei giorni. Secondo Fisher e Ury (1991) quando nel 1978 Egitto ed Israele si sedettero al tavolo delle trattative le posizioni sembravano inconciliabili: Israele volle mantenere almeno una parte della penisola del Sinai mentre l’Egitto esigeva tornasse interamente sotto la propria sovranità. Ovviamente nessuna possibile suddivisione della penisola poteva andare bene all’Egitto e neppure per Israele era possibile tornare alla situazione antecedente il 1967. Guardando oltre le reciproche posizioni, ossia guardando quali erano gli interessi, si potè trovare una soluzione. Israele non voleva avere al suo confine carri armati egiziani pronti ad una possibile rapida invasione, l’Egitto voleva semplicemente la sovranità. L’accordo a cui si giunse a Camp David prevedeva che il Sinai tornasse sotto piena sovranità egiziana ma come zona prevalentemente demilitarizzata. In questo modo la bandiera egiziana avrebbe sventolato ovunque sul Sinai e al contempo Israele non avrebbe avuto carri armati egiziani troppo vicini al suo territorio. Grazie agli accordi raggiunti Anwar al-Sadat e Menachem Begin vinsero nel 1978 il Premio Nobel per la pace.
Per chi fosse interessato ad ulteriori approfondimenti segnalo un interessante libro del premio Pulitzer Lawrence Wright in cui si raccontano i tredici giorni che hanno condotto alla firma di questo storico accordo tra Egitto ed Israele.
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Ugo Merlone
Professore Ordinario
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