
Recentemente, è stato diffuso un documento che descrive le possibili conseguenze per il Regno Unito nel caso in cui non si raggiunga un accordo per la Brexit. Secondo quanto si può leggere sul Guardian, in questo documento vengono considerati diversi punti degni di attenzione:
• Interruzione dei trasporti – almeno metà dei veicoli commerciali che attraversano la Manica potrebbero non essere pronti per le dogane francesi, ciò causerebbe ritardi ed i disagi potrebbero protrarsi per diversi giorni.
• Cambiamenti nelle politiche di immigrazione – è probabile che l’Unione Europea aumenti i controlli sull’immigrazione presso i posti di frontiera, causando ritardi ai passeggeri in transito a St Pancras, Cheriton (terminale del tunnel della Manica) e Dover.
• Medicinali – è probabile che una interruzione prolungata dei trasporti abbia un impatto sulla fornitura di medicinali e apparecchiature mediche.
• Alimenti – diminuirà l’offerta di alcuni tipi di alimenti freschi. Alcuni elementi critici della catena di approvvigionamento alimentare, quali ingredienti, prodotti chimici ed imballaggi, potrebbero scarseggiare con un conseguente aumento dei prezzi che colpirà alcuni gruppi vulnerabili.
• Carburante – le tasse potrebbero rendere le esportazioni dei prodotti petroliferi del Regno Unito non più competitivi per l’Unione Europea, determinando gravi perdite finanziarie e la chiusura delle raffinerie con conseguenti perdite di posti di lavoro.
• Irlanda del Nord – la richiesta del Regno Unito di non imporre “nuovi controlli salvo eccezioni limitate” rischia di risultare insostenibile a causa dei rischi economici, legali e relativi alla biosicurezza che comporterebbe tale assenza. Inoltre, ripristinare il confine tra Regno Unito e Irlanda potrebbe fare riemergere conflitti irrisolti.
• Proteste – il fatto che nel Regno Unito non ci sia stata una netta maggioranza a favore della Brexit, rende probabili proteste e controproteste nel caso si sancisca la separazione dall’Unione Europea. Controllare queste situazioni potrebbe rendere necessario un massiccio impiego delle forze dell’ordine.
Questi punti rappresentano alcuni ragionevoli worst-case scenario presi in esame dal governo inglese e sembrano essere peggiorati nel corso dell’estate, in special modo quelli relativi alla fornitura di cibo e medicine. La situazione sembra dunque peggiorare per il Regno Unito rispetto alla scorsa primavera. Questa analisi ci mostra che il Regno Unito sta analizzando il suo BATNA (la migliore alternativa a un accordo negoziato) nel caso in cui non riesca a trovare un accordo con l’Unione Europea. In ogni negoziato è fondamentale analizzare cosa potrebbe succedere nel caso non venga raggiunto alcun accordo: ossia determinare il proprio BATNA. Eppure è noto che rivelare il proprio BATNA è una mossa sbagliata, il fatto che questo rapporto sia stato diffuso non aiuta certo Boris Johnson.
L’immediata mossa successiva del primo ministro inglese, ossia minacciare di cancellare le regole che consentono ai cittadini dell’Unione Europea di vivere e lavorare liberamente in altri paesi del blocco, rappresenta una possibile risposta di Boris Johnson per cercare di contrastare la rivelazione del BATNA del Regno Unito abbassando a sua volta il BATNA dell’Unione Europea. In questo senso si può leggere anche la decisione di aver congelato i lavori del parlamento inglese. In questo momento il rischio di una escalation nella negoziazione è alto. Questi sviluppi della Brexit ci offrono tre importanti lezioni:
1. determinare sempre il proprio BATNA,
2. il BATNA non è costante ma varia nel tempo,
3. non rivelare il mai il proprio BATNA specialmente quando questo è debole.
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Ugo Merlone
Professore Associato
Dipartimento di Psicologia, Università di Torino
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