Nel secondo capitolo di Negoziare in modo efficace, spiego quali sono i tre aspetti fondamentali di cui bisogna tenere conto durante la preparazione della negoziazione :
- la situazione globale
- la propria posizione
- la posizione della(e) controparte(i)
Questi aspetti sono importanti per tutte le negoziazioni e tutte le negoziazioni devono essere preparate accuratamente.
In particolare quando stiamo negoziando per una offerta di lavoro, oltre a gestire il processo negoziale, dobbiamo ricordarci che abbiamo di fronte una persona che sta negoziando (per conto di un’azienda) e che cerca di trovare la persona con il profilo più adatto per l’azienda.
Anche questa persona considererà i tre aspetti fondamentali sopra ricordati. Vale quindi la pena esaminare verosimilmente qual è il livello di informazione che ciascuna delle parti ha su questi tre aspetti.
candidato | incaricato del processo di selezione | |
---|---|---|
situazione globale | medio/bassa | ottima |
posizione del candidato | ottima | medio/bassa |
posizione dell’azienda | medio/bassa | ottima |
Il candidato di solito non ha una grande conoscenza della situazione globale nel senso che è improbabile che sappia quanti candidati ci sono e quali siano i loro profili; dovrebbe conoscere bene la sua posizione (la preparazione serve anche per chiarirsi le idee) e, infine, non sa molto della posizione dell’azienda.
Invece l’esperto in ricerca e selezione del personale è una persona che ha un’ampia esperienza in questo tipo di negoziazioni, conosce gli interessi dell’azienda e sa benissimo quanti e quali candidati ci sono; non conosce invece molto della situazione di ciascun candidato.
L’informazione nella negoziazione gioca un ruolo fondamentale, non a caso Malhotra e Bazerman dedicano un capitolo di Negotiation Genius all’information gathering. Se riesaminiamo la tabella, ci risulta evidente che l’unico vantaggio informativo che abbiamo sulla controparte è dato dalle informazioni su di noi.
Questo vantaggio va difeso ma soprattutto non deve essere assolutamente giocato a nostro svantaggio. Dobbiamo essere molto attenti a quello che pubblichiamo sui nostri profili social, perché questi sono disponibili a tutti. Quello che a noi può sembrare divertente e simpatico potrebbe non essere considerato tale da un datore di lavoro. Conosco persone che mettono su Facebook foto che li ritraggono indossando fantasiosi copricapi ricavati da scatole di dolci natalizi. Io personalmente trovo queste foto divertenti ma sono sicuro che il mio parere non è condiviso da tutti. È vero che Facebook non è un social professionale, ma comunque sono bene attento alle foto che metto sopra. Anche solo condividere la propria foto quando si partecipa alla cena aziendale del coniuge, significa sì raccontare una solida relazione con un coniuge che ha una situazione lavorativa stabile, ma significa anche dire che forse non sono tanto disposta a trasferirmi all’estero. Io che ho messo la foto su Facebook l’anno scorso non me lo ricordo, ma la persona con cui sto per effettuare il colloquio ed ha appena guardato il mio profilo lo avrà ben presente durante il processo di selezione.
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Ugo Merlone
Professore Ordinario
Dipartimento di Psicologia, Università di Torino
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