Controllare i fatti

Controllare i fatti

Pubblicato il: 21 Dicembre 2020-Categorie: Attualità-

Recentemente il Regno Unito ha iniziato la vaccinazione contro il Covid-19. Il vaccino utilizzato è quello sviluppato congiuntamente da due aziende: la Pfizer statunitense, e la BioNTech tedesca. Nel mondo occidentale il primo paese ad avviare la campagna è stato il Regno Unito, seguito dagli Stati Uniti che hanno avviato la loro il 14 dicembre. L’avvio della campagna di vaccinazione nel Regno Unito ha suscitato notevole interesse in tutto il mondo e anche accese discussioni.

Secondo il New York Times, la Gran Bretagna battendo gli Stati Uniti e l’Unione Europea per autorizzare il vaccino nelle scorse settimane, ha dato il via ad un acceso dibattito tra due opinioni contrastanti. Alcuni sostengono che gli altri stati stessero perdendo tempo prezioso mentre il bilancio delle vittime continuava ad aumentare, altri che il Regno Unito si sia mosso troppo in fretta. Sebbene vi siano alcune preoccupazioni sulla sicurezza dovute al fatto che la corsa al vaccino contro il coronavirus sia stata un po’ affrettata, la maggior parte degli esperti ritiene che il vaccino sia sicuro.

Oltre alle preoccupazioni sulla sicurezza del vaccino, alcuni commentatori ritengono che la vaccinazione sia un modo per Boris Johnson di presentarsi con una nuova immagine e far dimenticare il caos e la cattiva gestione iniziale dell’epidemia. Infatti, secondo un articolo uscito sul British Medical Journal, il Regno Unito ha avuto il più alto tasso di mortalità tra i 23 paesi europei, inoltre lo stesso premier Boris Johnson ha contratto l’infezione ed è stato ricoverato all’inizio del 2020 e, nella gestione della vicenda, secondo il Guardian, non si capiva se il governo stesse nascondendo i fatti, fosse incompetente, o entrambe le cose. Essere in grado di affermare che “più di 137.000 persone nel Regno Unito in una settimana ricevono la prima dose di vaccino COVID” è certamente un buon modo per aiutare l’opinione pubblica, ed il mondo, a dimenticare la passata cattiva gestione.

Tuttavia, anche se il segretario alla sanità Matt Hancock ha affermato che la Brexit ha consentito al Regno Unito di approvare un vaccino Covid più rapidamente di altri paesi dell’Unione Europea ed il leader della Camera dei comuni, Jacob Rees-Mogg, ha twittato: “Noi abbiamo potuto approvare questo vaccino così rapidamente solo perché abbiamo lasciato l’EU.”, queste affermazioni sembrano essere solamente proclami nazionalistici. Secondo il New York Times la rapida approvazione del vaccino Pfizer non è stata una conseguenza della Brexit. Infatti sebbene la Gran Bretagna abbia formalmente lasciato l’Unione Europea lo scorso gennaio, continua ad aderire alle normative del blocco europeo fino alla scadenza del periodo di transizione ossia il 31 dicembre. Le autorità sanitarie britanniche hanno invocato un potere di emergenza, a disposizione di tutti i membri dell’Unione Europea, per muoversi più velocemente in caso di pandemia. Anche secondo alcuni commenti dell’Institute for Government le decisioni sul vaccino Covid nel Regno Unito sembrerebbero quindi avere ben poco a che fare con la Brexit.

Sapere che nel frattempo il negoziato sulla Brexit sta andando avanti e che la scadenza del 31 dicembre è imminente, ci ricorda, ancora una volta, come le relazioni tra le parti coinvolte ed il mondo esterno al tavolo negoziale possano aumentare a dismisura la complessità di una negoziazione. In tutte le negoziazioni, ma a maggior ragione in quelle complesse, è essenziale essere in grado di controllare i fatti per eliminare le voci e le affermazioni false che potrebbero alterare gli equilibri di potere al tavolo negoziale.

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Ugo Merlone
Professore Associato
Dipartimento di Psicologia, Università di Torino
ugo.merlone@unito.it
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