
Tra i motivi che rendono rilevante la negoziazione nella società moderna ho elencato la globalizzazione (Merlone 2015, p. 17). In occasione dellla XXXIV Lettura del Mulino lo scorso 10 novembre il Professor Richard Baldwin ha presentato il suo nuovo libro “Il futuro della globalizzazione. Come prepararci al mondo di domani” appena tradotto in italiano e pubblicato da Il Mulino.
Le Letture del Mulino sono iniziate nel 1985 e, da allora, ogni anno una personalità di rilievo viene invitata a tenere una conferenza su temi rilevanti per la società. Come accennato in precedenza, la lettura del 2018 – la trentaquattresima – è stata tenuta dal Professor Richard Baldwin, che ha analizzato le sfide poste dalla globalizzazione ed ha suggerito diversi aspetti degni di approfondimento.
Il punto di partenza per spiegare la globalizzazione è stato l’arbitraggio, detto anche pompa di denaro. Oltre all’arbitraggio studiato in finanza è possibile avere arbitraggi anche con le merci in quanto queste possono essere prodotte e consumate in paesi diversi. Ad esempio, se un determinato bene ha un prezzo più alto in un paese ed ha un prezzo inferiore in un altro dove magari viene prodotto, è possibile realizzare un profitto acquistando tale bene in quest’ultimo paese e vendendolo nel primo a condizione che i costi di trasporto siano sufficientemente bassi. Infatti, secondo il Professor Baldwin: “L’arbitraggio è alla base della globalizzazione ed attualmente la maggior parte degli arbitraggi riguardano i beni e non i servizi, ma questo non dipende dal fatto che non ci siano incentivi economici a globalizzare i servizi, ma dal fatto che, al momento, sussistono difficoltà tecnologiche per quanto riguarda i servizi”. Nel futuro però la globalizzazione coinvolgerà in maniera sempre maggiore i servizi e quindi riguarderà non soltanto le cose che produciamo ma anche quelle che facciamo. I servizi sono stati finora toccati in misura minore dalla globalizzazione a causa delle limitazioni tecnologiche. Ora però, grazie alla velocità degli sviluppi della tecnologia digitale, anche i servizi ne risentiranno.
Nel futuro avremo delle nuove figure i telemigranti: ossia persone che sono sedute in un paese e che lavorano negli uffici di un altro. L’apparizione di queste figure sarà resa possibile dalle nuove tecnologie come ad esempio le sale di telepresence.
Alla fine della sua lezione magistrale il Professor Baldwin ha suggerito alcune strategie per prepararci a questi cambiamenti. Una volta, per mettersi al riparo dalla globalizzazione dei prodotti, si suggeriva alle persone di cercare di ottenere più capacità, più istruzione e un livello di formazione superiore in modo da proteggersi dalla concorrenza dei robot e dei lavoratori cinesi. Ora, in previsione della globalizzazione dei servizi, si prevede che questa regola non funzionerà più, e il professor Baldwin suggerisce invece di
1. cercare lavori che non competano direttamente con l’intelligenza artificiale, ma impieghi che comportino numerosi compiti complessi che, al momento, l’intelligenza artificiale non riesce ad affrontare con successo,
2. acquisire competenze che consentano di evitare la concorrenza diretta con i telemigranti, ossia cercare compiti in cui il contatto umano in presenza è necessario,
3. rendersi conto che la nostra umanità è un vantaggio e non un handicap.
Tutti questi aspetti dovrebbero permetterci di ottenere una preparazione (parola chiave nella negoziazione) per rinegoziare efficacemente la nostra futura occupazione.
Condividi questo articolo
Articoli recenti
Contatti
Ugo Merlone
Professore Associato
Dipartimento di Psicologia, Università di Torino
ugo.merlone@unito.it
tel: +39 011 6702027
fax: +39 011 6705784
