La negoziazione in ambito sportivo IV: i contratti contingenti

La negoziazione in ambito sportivo IV: i contratti contingenti

Pubblicato il: 27 Maggio 2019-Categorie: Attualità-

Ieri Daniele De Rossi, capitano della Roma, ha giocato la sua ultima partita con la squadra a cui era legato fin dal 2001.

Da mesi si discuteva del rinnovo del suo contratto e un paio di settimane fa era diventata virale la notizia di un possibile contratto subordinato alle sue presenze. I dettagli della discussione non sono stati chiari anche se alcuni audio erano stati diffusi. Da questi sembrava prospettarsi un contratto secondo il quale il giocatore sarebbe stato pagato solo per le presenze ma poi questa possibilità era sembrata naufragare.

Da questo sito possiamo leggere che, poiché il club sembrava avere dei dubbi sulle condizioni fisiche del giocatore, questi avesse proposto loro un contratto che prevedeva un compenso di 100.000 euro a partita. Tale compenso sarebbe stato corrisposto solamente per le partite in cui il giocatore sarebbe stato convocato e non avrebbe previsto nulla negli altri casi. Questo contratto avrebbe in questo modo tutelato la squadra dai problemi di salute del giocatore; è noto infatti che Daniele De Rossi è stato vittima di parecchi infortuni e quest’anno, fino a maggio, ha realizzato solamente 17 presenze in campionato.

Tuttavia, sembrerebbe che tale possibilità sia stata rifiutata da De Rossi infastidito per il lungo periodo che aveva visto la sua situazione rimanere in sospeso.

Al di là dei dettagli e dell’esito della vicenda, questa negoziazione ci offre interessanti spunti di riflessione. Infatti il contratto a gettone offerto a De Rossi è un esempio di contratto contingente, un tipo di contratto molto importante nella negoziazione. Per esempio, secondo Malhotra e Bazerman, questi contratti sono utili per proteggere le parti dall’incertezza ed anche da informazioni false. I contratti contingenti sono infatti accordi che lasciano irrisolti alcuni elementi fino a quando l’incertezza al riguardo non venga risolta. Nel caso di De Rossi il contratto a gettone avrebbe protetto la Roma dai problemi legati agli eventuali infortuni del giocatore. I contratti contingenti, per esempio, sono spesso usati dagli editori quando questi siano scettici riguardo alla capacità di un autore di scrivere un bestseller e, secondo Malhotra e Bazerman, quando una società di costruzione ed un cliente abbiano opinioni diverse sui possibili ritardi di un progetto. Tuttavia i contratti contingenti non sempre sono la panacea per tutte le situazioni. Ci sono casi specifici in cui questo tipo di contratto non è appropriato o addirittura potrebbe essere controproducente. Ne discuteremo in un prossimo post.

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Ugo Merlone
Professore Associato
Dipartimento di Psicologia, Università di Torino
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