
Secondo Lawrence Wright, l’autore del libro Thirteen Days in September: Carter, Begin, and Sadat at Camp David, Anwar al-Sadat era “un maestro dell’imprevisto” e, tra tutte le sorprese che tirò fuori dal suo cappello, nessuna superò il momento in cui annunciò di essere pronto a viaggiare a Gerusalemme ed ad andare a parlare al parlamento israeliano, lo Knesset.
Il terzo presidente della Repubblica Araba d’Egitto, Mohamed Anwar al-Sadat, era stato colui che nel 1973 aveva guidato l’Egitto insieme alla Siria nella guerra dello Yom Kippur contro Israele, e quando, il 9 novembre 1977, durante il discorso che stava tenendo al parlamento Egiziano Majlis al-Shaab, annunciò “sono pronto a viaggiare fino agli estremi confini della terra, se questo in qualche modo mi permetterà di proteggere un ragazzo, soldato, o ufficiale egiziano dall’essere ucciso o ferito. […] Israele sarà sorpreso di sentirmi dire che sono disposto a recarmi presso il loro parlamento, lo Knesset, e discutere con loro”, in pochi credettero alle sue parole. Il suo annuncio tuttavia ebbe enormi conseguenze in quanto sarebbe stata la prima volta nella storia di Israele che un leader arabo si recava in visita ufficiale. Dieci giorni dopo, quando l’aereo della Arab Republic of Egypt atterrò all’aeroporto Ben-Gurion, erano stati fatti appostare sui tetti degli edifici del terminal addirittura alcuni tiratori scelti casomai dall’aereo presidenziale fossero usciti dei terroristi anziché Sadat. Ma quando lo sportello si aprì apparve Mohamed Anwar al-Sadat in persona.
Secondo il diplomatico José Antonio Sabadell, la visita di Sadat aprì la strada al processo di pace culminato con gli accordi di Camp David del 1978 (p.81) per i quali il primo ministro israeliano Menachem Begin ed il presidente egiziano Mohamed Anwar al-Sadat ottennero il premio Nobel per la pace sempre nel 1978.
Questo esempio eclatante dimostra come la creatività possa essere cruciale nel superare una impasse in una negoziazione complessa. Una delle qualità di un buon negoziatore è appunto quella di saper uscire dagli schemi e dalle trappole nelle quali il conflitto può confinare.
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Ugo Merlone
Professore Associato
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